venerdì 26 settembre 2014

Se non ora, quando?









Leggo dal Sole 24 Ore - Isabella Della Valle - "E' una corsa senza freni quella del risparmio gestito. Con 12,7 miliardi incassati ad agosto..." E ancora "L'andamento positivo dei mercati sommato alle nuove sottoscrizioni hanno portato il patrimonio complessivo dell'industria a ritoccare un nuovo record a quota 1.510,4 miliardi." La maggior parte dei flussi arriva dai Fondi Comuni di Investimento con 7,6 miliardi e da una considerevole risultato degli Istituzionali per 4,4 miliardi.
La parte del leone nella raccolta di agosto è di Intesa San Paolo con 3,6 miliardi.

L'industria del risparmio in Italia è ben in salute!

C'è comunque qualcosa chi mi sfugge!
Il mercato del risparmio è in piena crescita.
Le banche stanno trasformando i propri operatori in promotori finanziari per poter svolgere l'attività fuori sede.
Il numero dei clienti di promotori finanziari(delle società aderenti ad Assoreti) sono 3.398.983  in aumento di 60.175 clienti da dicembre 2013 a giugno 2014 (dati Assoreti).
Il patrimonio complessivo dei PF (delle società aderenti ad Assoreti) è di 299.246.400.000 con un incremento di oltre 20 miliardi da dicembre 2013 a giugno 2014. (dati Assoreti).







In una situazione di mercato come quella descritta, dovrebbe esserci la fila di candidati a svolgere la professione di promotore finanziario/consulente.
Mi rendo conto che la professione di promotore finanziario  è complessa e necessita di molte ore di formazione, in special modo nei neo promotori con un portafoglio clienti ridotto, o nullo, comporta solo costi certi per l'azienda che potrebbero non essere compensati in seguito. E questo è uno dei motivi del mancato accesso dei giovani alla professione. Che crea una difficoltà nel ricambio generazionale che inizia a pesare sulle reti di promotori.
Oggi ci troviamo in una congiuntura favorevole, analizzando questi dati, è il momento di innovare e investire anche sulle professionalità future.

Se non ora quando investire sui giovani in modo concreto consentendogli di accedere a questo mercato, attraverso la ricerca e la creazione di  prodotti e servizi adeguati per i giovani, che è il loro mercato di riferimento, ed anche concedendogli dei portafoglio da gestire.






martedì 23 settembre 2014

Nuovi scenari per gli investitori?




Un bell'articolo apparso su MF del 18 settembre scorso a firma del Prof. Roberto Ruozi dal titolo " Le banche che informeranno meglio di altre sui propri rischi avranno un bel vantaggio". 
Il professore Emerito della Bocconi, introduce un elemento di valutazione innovativo per scegliere una Banca. Infatti, sostiene, l'informazione sui rischi propri sarà determinante nel creare fiducia nell'investitore per la scelta della banca nella quale "piazzare i suoi fondi".Continua "per lunghissimi anni l'opinione pubblica ha considerato le banche come investimenti esenti da rischi". E ancora: "L'esperienza vissuta dopo il 2007 ha ribaltato la situazione e oggi tutti sanno (o dovrebbero sapere) che investire nelle banche, in qualsiasi forma (azioni,obbligazioni,o depositi) non é più generalmente esente da rischi". 
Va detto che in Italia questo rischio è attenuato, per i piccoli risparmiatori,  grazie agli interventi solidaristici dello Stato e dei fondi di tutela. Purtuttavia  le disposizioni emanate da Bruxelles, in vigore tra qualche mese, sanciranno questa prassi, la soluzione delle crisi non sarà più affidata alla discrezione delle autorità nazionali e internazionali, ma sarà regolata uniformemente da provvedimenti di legge.




In questo quadro l'investitore 'fai da te' avrà un compito arduo, conoscere non solo le condizioni offerte dalla banca ( tassi d'interesse, periodicità di percezione degli stessi,  e così via) ma anche la combinazione fra le condizioni di cui sopra è il rischi dell'investimento. Le banche quindi dovranno predisporre delle chiare fonti informative, dove attingere, per fare le dovute valutazioni. Insomma un gran lavoro per le strutture del marketing. Poiché sarà la qualità del materiale la sua frequenza e la leggibilità nonché la comprensione delle informazioni (specialmente per i non addetti ai lavori),che permetterà di acquisire e fidelizzare i clienti.

In questo scenario, i promotori finanziari possono giocare un ruolo determinante nella tutela del risparmio e nell'orientamento dei risparmiatori. La scelta del risparmio gestito come strumento di gestione dei portafogli dei clienti riduce al minimo il rischio dell'emittente. 








venerdì 19 settembre 2014

La guerra di fede, le vittime d'affari


Nella foto Renzo Magosso

Nella 'conviviale' del Rotary Club Milano Nord Ovest a cui sono stato invitato ho ascoltato una interessante relazione su un tema molto attuale : la guerra di fede, le vittime d'affari di Renzo Magosso, giornalista e inviato di importanti quotidiani in giro per il mondo e in molti teatri di guerra. Autore di diversi scoop tra gli altri le interviste  alla madre di Ali Agca, attentatore di Papa Giovanni Paolo II, e a Saddam Hussein durante la prima guerra del golfo. 

Nella foto Monsignor Pier Francesco Fumagalli

A fianco di Magosso sedeva Monsignor Pier Francesco Fumagalli, Direttore della Classe di Studi sull'Estreno Oriente, della Biblioteca Ambrosiana, che ha portato un interessante contributo alla questione.
Sostiene Magosso, sono due aspetti importanti da considerare, il primo riguarda il reclutamento di miliziani , quelli che credono nell'Islam guerriero, e questo generalmente avviene tra frange deboli e facilmente ricattabili. Il secondo aspetto è l'interesse economico e non è un caso che le prime aree occupate dal califfato dell'isis siano i territori dove insistono i pozzi ed i gasdotti.
Sostiene Magosso,  il califfato dell'isis controlla e vende gas e petrolio ricevendo milioni di dollari al giorno, ma chi compra questo petrolio?
Sostiene Magosso, il controllo delle fonti energetiche permette al Califfato di acquistare armi per continuare la guerra , mezzi logistici, pasti per le milizie, una montagna di soldi che vanno anche ai venditori di armi che guarda caso si trovano negli USA in Europa e in parte anche in Italia.

In questa mappa i territori controllati dall'Isis

In quest'altra la dislocazione dei pozzi di petrolio e dei gasdotti



Sostiene Magosso, in molti paesi, l'Afghanistan ne è un esempio, l'alfabetizzazione e scolarizzazione delle giovani generazioni passa attraverso la lettura del Corano. La manipolazione della lettura dei versetti verso l'Islam guerriero, anziché all'Islam di pace, genera integralismi religiosi che vanno ad aumentare le fila del terrorismo.

Sostiene Monsignor Fumagalli la ricerca della pace è necessaria per tutte le religioni.
Sostiene Monsignor Fumagalli, la conoscenza sta alla base di scelte corrette, anche per i Cristiani la lettura della Bibbia in modo acritico, senza contestualizzare e interpretarne il contenuto può creare integralismi pericolosi. Esattamente come avviene con una lettura acritica del Corano. È quindi facile reclutare persone che hanno una visione integralista di questa religione.
Sostiene Monsignor Fumagalli, il dialogo interreligioso voluto dalla Chiesa con un costante confronto con le altre Religioni è una risposta concreta al superamento di ogni integralismo.


Sostiene Cerea, il sistema economico mondiale vigente crea le condizioni perché la stragrande maggioranza delle persone non abbia mezzi di sostentamento e per questo facilmente ricattabili.
Sostiene Cerea, che Renzo Magosso ha ragione quando titola la sua relazione "guerra di fede, vittime d'affari' perché sono gli affari che governano il mondo.













mercoledì 17 settembre 2014

Anasf day al Castello di Oviglio



Al Castello di Oviglio (AL) i Comitati Regionali del Piemonte, Liguria e Lombardia hanno invitato i promotori finanziari All'Anasf Day per discutere sull'evoluzione della professione.
In una bella sala gremita di PF ha condotto l'incontro Marco Deroma sollecitando con diverse domande il Presidente Bufi  sui diversi cantieri aperti : la casa della consulenza, mifid II, Enasarco. La remunerazione.
Un bravo va detto a  Bufi  che è riuscito ad intrattenere la platea convogliando le risposte verso quello che ha fatto L'Anasf in questi anni. Ed anasf ha fatto molto.
Le mia considerazione è che molto spesso si perdono delle grandi occasioni per far intervenire in un corretto dibattito gli associati dell'Anasf ed oggi ne è stata la prova. Mai una volta dal palco ne da Marco Deroma e neppure dal Presidente Bufi sono scaturite delle domande: voi cosa ne pensate dell'evoluzione della professione? Voi che ne pensate di quanto stiamo facendo per ENASARCO ?
E la casa della consulenza come la vorreste? E così via domandando.
Si è parlato del passato e non ci si spinti neanche un millimetro nel futuro, l'associazione che vorrei dovrebbe farmi vedere cosa succederà in futuro, dove andrà la nostra professione/attività cosa stiamo mettendo in atto affinché si raggiunga l'obiettivo.





Si va avanti guardando indietro non accorgendoci che alcune "battaglie" non hanno più valore, far passare come una grande conquista il cambio di nome da PF a Consulenti Finanziari, nel momento in cui sembrerebbe che avanzi balzellon balzelloni la negoziazione dei fondi comuni d'investimento sulla borsa valori, è come "guardare il dito invece della luna". 
L'iscrizione in massa di dipendenti bancari ad APF,  con un alta percentuale di coloro che hanno i requisiti di legge per ottenere l'abilitazione, senza dover sostenere la prova valutativa, è un fatto che modificherà i rapporti di forza presenti oggi negli organismi rappresentativi.
Il mio punto di vista è che una Associazione che vuol crescere dovrà confrontarsi con le sue anime interne e dovrà avere una grande capacità di sintesi e di visione del futuro, questo è quanto auguro ad ANASF.











martedì 16 settembre 2014

Private Banking?


Ieri sui quotidiani, il Corriere Economia titolava "Evoluzioni Tutti Consulenti Globali" riporta un sondaggio di AIPB (Associazione Italiana del Private Banking) dove otto su dieci Private Banker si vedono Consulenti Globali entro tre anni. Mentre La Repubblica dice "Il private banker a caccia di trentenni" (clienti).
Tutt'e due gli articoli sviluppavano la necessità di porsi in modo innovativo nei confronti dei clienti lo dichiaravano i manager delle strutture di Private Banking  i cui operatori sono dipendenti delle banche. O dipendenti delle cosiddette Boutique Finanziarie.
È interessante analizzare quanto sostengono:" il cliente non è più quello di una volta", oppure, con Internet i clienti hanno le informazioni del mercato con un ritardo massimo di 1/4 d'ora". E ancora i trenta/quarantenni sono abituati a lavorare in mobilità pertanto dobbiamo innovarci per essere al passo con i tempi.
Se volessimo essere perfidi, e non lo siamo, potremmo dire che la ricerca dell'innovazione è funzionale al cambiamento che i clienti hanno fatto. I clienti si sono innovati prima dei loro "consulenti". L'ampia platea dei mezzi di comunicazione che facilita l'accesso alle informazioni ha reso il cliente più consapevole delle sue possibilità ed ha di fatto spiazzato coloro che fino a qualche tempo fa ne erano gli unici detentori.
Ecco quindi l'aprirsi alla concorrenza anche da parte di chi era convinto che la propria situazione di privilegio(detenevano le informazioni) rimanesse immutata per sempre. 
L'attenzione va posta prevalentemente nel formare operatori che sappiano costruire la relazione con il cliente. Perché è solo con una corretta relazione con il cliente,che è possibile ottenere corrette informazioni, e grazie a queste comprenderne le esigenze e trovare le soluzioni adeguate.

Questa attività la svolgono molto bene i promotori finanziari perché sulla relazione hanno costruito il loro successo.












lunedì 15 settembre 2014

IL PRIMO GIORNO (DI SCUOLA) CHE VORREI

Da Prof 2.0( profduepuntozero.it) leggo e condivido.



 cosa avrei voluto sentirmi dire il primo giorno di scuola dai miei professori o cosa vorrei che mi dicessero se tornassi studente?

Il racconto delle vacanze? No. Quelle dei miei compagni? No. Saprei già tutto. Devi studiare? Sarà difficile? Bisognerà impegnarsi di più? No, no grazie. Lo so. Per questo sto qui, e poi dall’orecchio dei doveri non ci sento. Ditemi qualcosa di diverso, di nuovo, perché io non cominci ad annoiarmi da subito, ma mi venga almeno un po’ voglia di cominciarlo quest’anno scolastico. Dall’orecchio della passione ci sento benissimo.

Dimostratemi che vale la pena stare qui per un anno intero ad ascoltarvi. Ditemi per favore che tutto questo c’entra con la vita di tutti i giorni, che mi aiuterà a capire meglio il mondo e me stesso, che insomma ne vale la pena di stare qua. Dimostratemi, soprattutto con le vostre vite, che lo sforzo che devo fare potrebbe riempire la mia vita come riempie la vostra. Avete dedicato studi, sforzi e sogni per insegnarmi la vostra materia, adesso dimostratemi che è tutto vero, che voi siete i mediatori di qualcosa di desiderabile e indispensabile, che voi possedete e volete regalarmi. Dimostratemi che perdete il sonno per insegnare quelle cose che – dite – valgono i miei sforzi. Voglio guardarli bene i vostri occhi e se non brillano mi annoierò, ve lo dico prima, e farò altro. Non potete mentirmi. Se non ci credete voi, perché dovrei farlo io? E non mi parlate dei vostri stipendi, del sindacato, della Gelmini, delle vostre beghe familiari e sentimentali, dei vostri fallimenti e delle vostre ossessioni. No. Parlatemi di quanto amate la forza del sole che brucia da 5 miliardi di anni e trasforma il suo idrogeno in luce, vita, energia. Ditemi come accade questo miracolo che durerà almeno altri 5 miliardi di anni. Ditemi perché la luna mi dà sempre la stessa faccia e insegnatemi a interrogarla come il pastore errante di Leopardi. Ditemi come è possibile che la rosa abbia i petali disposti secondo una proporzione divina infallibile e perché il cuore è un muscolo che batte involontariamente e come fa l’occhio a trasformare la luce in immagini.

Ci sono così tante cose in questo mondo che non so e che voi potreste spiegarmi, con gli occhi che vi brillano, perché solo lo stupore conosce.

E ditemi il mistero dell’uomo, ditemi come hanno fatto i Greci a costruire i loro templi che ti sembra di essere a colloquio con gli dei, e come hanno fatto i Romani a unire bellezza e utilità come nessun altro. E ditemi il segreto dell’uomo che crea bellezza e costringe tutti a migliorarsi al solo respirarla. Ditemi come ha fatto Leonardo, come ha fatto Dante, come ha fatto Magellano. Ditemi il segreto di Einstein, di Gaudì e di Mozart. Se lo sapete ditemelo.

Ditemi come faccio a decidere che farci della mia vita, se non conosco quelle degli altri? Ditemi come fare a trovare la mia storia, se non ho un briciolo di passione per quelle che hanno lasciato il segno? Ditemi per cosa posso giocarmi la mia vita. Anzi no, non me lo dite, voglio deciderlo io, voi fatemi vedere il ventaglio di possibilità. Aiutatemi a scovare i miei talenti, le mie passioni e i miei sogni. E ricordatevi che ci riuscirete solo se li avete anche voi i vostri sogni, progetti, passioni. Altrimenti come farò a credervi? E ricordatemi che la mia vita è una vita irripetibile, fatta per la grandezza, e aiutatemi a non accontentarmi di consumare piccoli piaceri reali e virtuali, che sul momento mi soddisfano, ma sotto sotto sotto mi annoiano…

Sfidatemi, mettete alla prova le mie qualità migliori, segnatevele su un registro, oltre a quei voti che poi rimangono sempre gli stessi. Aiutatemi a non illudermi, a non vivere di sogni campati in aria, ma allo stesso tempo insegnatemi a sognare e ad acquisire la pazienza per realizzarli quei sogni, facendoli diventare progetti.

Insegnatemi a ragionare, perché non prenda le mie idee dai luoghi comuni, dal pensiero dominante, dal pensiero non pensato. Aiutatemi a essere libero. Ricordatemi l’unità del sapere e non mi raccontate l’unità d’Italia, ma siate uniti voi dello stesso consiglio di classe: non parlate male l’uno dell’altro, vi prego. E ricordatemelo quanto è bello questo Paese, parlatemene, fatemi venire voglia di scoprire tutto quello che nasconde prima ancora di desiderare una vacanza a Miami. Insegnatemi i luoghi prima dei non luoghi.

E per favore, un ultimo favore, tenete ben chiuso il cinismo nel girone dei traditori. Non nascondetemi le battaglie, ma rendetemi forte per poterle affrontare e non avvelenate le mie speranze, prima ancora che io le abbia concepite.

Per questo, un giorno, vi ricorderò.



sabato 13 settembre 2014

Unità 8200













oggi, Il quotidiano La Repubblica, pubblica un articolo di Fabio Scuto dal titolo: L'Unità 8200 si ribella. E' un'unità dell' esercito israeliano che ha il compito di spiare con ogni mezzo i territori occupati. Li chiamano cyberwarrior e sembra che possano ascoltare le telefonate, monitorare Internet e fax e per questo leggere ogni e-mail di ogni singolo cittadino. Sono solo 43 i soldati (su diverse migliaia) che dissentono da questi metodi, che a detta loro, "servono per perseguire e creare divisioni all'interno della società palestinese, per questo in coscienza non possiamo continuare a servire in questo sistema negando i diritti a milioni di persone".
Questa unità dalla sua base nel deserto del Negev è in grado di monitorare le chiamate telefoniche, le e-mail in tutto il Medio Oriente, L'Europa, L'Asia e l'Africa. 

Di per se la notizia potrebbe essere considerata "normale", una quasi non notizia, tutti noi sappiamo che esistono i centri  o le agenzie d'Intelligence (Servizi Segreti) che operano dentro e fuori dai conflitti. Inoltre il territorio di cui si parla "la palestina" e "Israele" è da sempre teatro di aspri scontri, è quindi normale che ci siano queste realtà.

Se provate a digitare su Google "conflitti nel mondo" troverete una descrizione minuziosa delle guerre o guerriglie in corso con i loro partecipanti, alla data dell'11 settembre 2014 in Africa sono 26 gli Stati e 157 i gruppi che si affrontano, in Asia 16 Stati e 132 gruppi che guerreggiano tra di loro, in Europa 9 Stati e 71 sigle di gruppi attivi, nelle Americhe 5 Stati e 25 gruppi compreso i cartelli della droga mentre in Medio Oriente 8 sono gli Stati e 180 le milizie varie. In totale nel mondo, secondo questo sito web ci sono 64 Stati coinvolti in guerre!

Nel 1949 una scrittore britannico George Orwell pubblicava 1984 un romanzo che raccontava di un mondo futuro dove le persone erano "spiate" dai propri governanti, attraverso delle nuove tecnologie poste nelle abitazioni, nei luoghi di lavoro e di culto.

Il Grande Fratello, così si chiamava l'entità che controllava ogni singolo cittadino.

Oggi possiamo dire che il "grande fratello" ipotizzato da Orwell è fra di noi?

Nessuno lo confermerà, anzi molto probabilmente ad una simile domanda verresti travolto da sguaiate risate.

Per esperienza sappiamo quanto siano importanti le informazioni per iniziare o continuare delle attività, qualunque esse siano: economica, finanziaria, di ricerca scientifica, di supporto logistico e altro ancora.

Mi domando, perché nel 13 anniversario dell'abbattimento delle torri gemelle negli USA, i  maggiori quotidiani e le principali TV  Italiane pubblicavano in prima pagina la morte dell'orsa Daniza.

Mi dispiace molto per la morte dell'orsa, ma anche di bambini, donne e uomini Curdi, Sudanesi, Somali, Palestinesi, Libici, Georgiani, Nigeriani , Pakistani ,Thailandesi e molti altri nel mondo. 

Ancora una volta il "pensiero di gruppo" ci condiziona?

Esci del gregge, rifletti!

giovedì 11 settembre 2014

Oggi 11 settembre 2014


Oggi è l’11 settembre 2014, sono bastati 13 anni per “ dimenticare” la strage  di uomini e donne avvenuta nel crollo delle torri gemelle negli USA.  La dimenticanza non è solamente Europea  ma persino negli Stati Uniti i grandi giornali non ne parlano, perché ” questa è la stampa bellezza”.

Invece dovremmo ricordare alle nuove generazioni che chiunque fomenti l’odio è un nemico dell’umanità. E’ tutt’ora valido il detto biblico: chi semina vento raccoglie tempesta.  La storia ci insegna che questo avviene  ogni qual volta si usi la violenza, per redimere le questioni politiche, economiche, di razza o di religione. 

Noi dipendiamo dalle informazioni che ci vengono fornite, il meteo ci serve per decidere se andare a fare una gita fuori porta, le informazioni  economiche finanziarie ci  orientano  nelle scelte della nostra situazione economica finanziaria, addirittura le vacanze dipendono dalle informazioni che abbiamo di  quel  territorio.

Le  nostre convinzioni nascono da notizie e informazioni che ci vengono fornite.  Chi costruisce le notizie e fornisce le informazioni “crea le nostre convinzioni”.  
Una comune convinzione  degli anni ’70  riteneva i lavoratori dipendenti   “fortunati”, perché garantiti, e tra questi  i pubblici dipendenti erano doppiamente garantiti e quindi doppiamente fortunati. Oggi  la comune convinzione è cambiata, forse per effetto delle campagne di sensibilizzazione in atto sui mass media.

Ci sono poi eccezioni negative che diamo all’aggettivo dipendente come: dipendente d’alcool, dipendente da psicofarmaci, tossico dipendente.

C’è poi la dipendenza psicologica,  di cui spesso non ci si accorge nell’immediato,  ad esempio è sintomatica la situazione  creatasi all’interno di un’Azienda leader  tra le Reti di Promotori Finanziari, i cui collaboratori con mansioni di coordinamento di altri colleghi;  pur non essendo giuridicamente dei dipendenti sono  trattati come tali, viste le modifiche del  percorso di carriera attuate in modo unilaterale.  Ed è’ probabile che questo nuovo percorso comporti anche una variazione della remunerazione che i diretti interessati non conoscono ancora. 

Io non credo che ci sia vera consapevolezza di quello che avviene per chi si trova in simili situazioni, l’ho provato, vince sempre nella maggioranza dei casi “il pensiero di gruppo”.

Per chi sta fuori dal gregge, rifletti.




martedì 9 settembre 2014

Gli Economisti non se l'aspettavano?







John Maynard Keynes pubblica nel 1936 la Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta .
Keynes fu uno dei primi (grandi) economisti a far rilevare una contraddizione interna al processo di investimento capitalistico. In contrasto con l'economia neoclassica, che si fondava (e si fonda) sul presupposto che il sistema capitalistico contiene meccanismi di autoregolazione tali da sollecitare costantemente all'investimento e di assicurare in tal modo uno sviluppo senza fine.
La contrazione degli investimenti porta alla crisi.
Ecco un passo della "Teoria Generale"
La natura dei mercati finanziari organizzati sotto l'influenza di compratori in gran parte ignoranti di ciò che comprano e di speculatori i quali si preoccupano più di prevedere il prossimo cambiamento dell'opinione del mercato, che stimare ragionevolmente il rendimento futuro degli attivi aventi forma di capitale, è tale che, quando la disillusione cade su un mercato troppo ottimistico e caratterizzato da un'eccessiva prevalenza d'acquisti, essa [l'efficienza marginale del capitale, cioè la sua redditività] non può fare a meno di cadere con forza improvvisa e magari catastrofica.[...] È quest'ultima in realtà che rende la crisi intrattabile.
(Cit. Luciano Gallino "il colpo di stato delle banche e dei governi")


lunedì 8 settembre 2014

Sono utili i promotori finanziari?

 
Leggo, Reclutamenti: maxi infornata da 200 pf in Intesa San Paolo, e questo solo nel mese d’agosto di quest’anno.
Ne sono felice, e do il mio personale benvenuto ai colleghi neo promotori finanziari, con l’auspicio che anche loro possano concorrere a rendere questa professione/attività sempre più appetibile per le nuove generazioni.
Ora, in questa notizia che sembra una normale notizia di cronaca, una banca, non la sola per la verità, ha “reclutato” in un colpo solo una rete di promotori finanziari. Il termine reclutato non è corretto in quanto questi colleghi erano già loro dipendenti li ha diciamo…trasformati in promotori finanziari. Questa trasformazione è avvenuta “orientando” i propri dipendenti ad ottenere l’abilitazione per poter promuovere prodotti e servizi finanziari “fuori sede”.
Tradotto per persone semplici quali noi siamo, i bancari andranno dai clienti, invece di “aspettarli in filiale”, e questo è un grande cambiamento per i clienti, ma anche per i bancari che dovranno modificare il loro modus operandi.
Anche questa è un’ulteriore dimostrazione che i “regolamenti” incidono sui comportamenti e lo si comprende quando le condizioni di mercato mutano. Oggi “in banca” ci vanno in pochi, ed allora bisogna cercarli i clienti, e coloro che una volta venivano sprezzantemente chiamati i ”venditori porta a porta” hanno dimostrato che grazie ai loro comportamenti corretti, hanno saputo acquisire e trattenere i clienti diventando un “modello” che le grandi Banche stanno copiando.
E allora quale è il “vantaggio” per il cliente nell’avere come  interlocutore  un promotore finanziario in banca?  In primis è l’aver uniformato la cultura del cliente, il cliente al centro, il cliente che detta le sue condizioni tramite la sottoscrizione del profilo di rischio. Il secondo è che finalmente non ci dovrebbero essere più clienti di seria A e clienti di serie B ma ogni cliente ha le stesse informazioni.  Il terzo, udite, udite, addirittura potrebbe cambiare il luogo fisico dell’incontro e può essere il cliente a determinarne sia il luogo che il tempo di relazione, come avviene con un promotore finanziario autonomo.
Ben venga quindi che le banche, grandi o piccole che siano, continuino ad avvalersi sempre più di promotori finanziari loro dipendenti, i quali avranno un conflitto d’interessi grande come una grattacielo, perché si troveranno costretti a decidere se” lavorare per il cliente” o per la Banca.

sabato 6 settembre 2014

un pensiero diverso dal pensiero di gruppo





In questo filmato c'è un pensiero diverso dal "pensiero di gruppo" che molti di noi condividono. Io non so se è tutto vero quello che questo avvocato del diavolo racconta ma è molto verosimile. Il filmato dura 34 minuti.
Buona visione


venerdì 5 settembre 2014

L'avvocato del diavolo




C'è un  nuovo grande interesse nel mondo delle Banche per la costituzione di Reti di promotori finanziari : MPS  rilancia con il progetto Widiba  la propria rete di promotori,  BNL-BNP Paribas recluta Life Banker,  mentre  è di questi giorni  che Banca Popolare di Milano ha dato l'incarico a Marco Riva per  la creazione di una rete di 300 PF.

In aggiunta va considerato che le maggiori  Reti: Banca Fideuram, Banca Mediolanum, Azimut, Finecobank, Allianz Bank e Finanza & Futuro continuano la loro attività di reclutamento.
In questo scenario dove l'offerta è superiore alla domanda, ad un operatore del settore dovrebbe portare significativi vantaggi.

Tutti noi sappiamo che in un qualsiasi mercato quando una merce scarseggia i prezzi aumentano. Se consideriamo la competenza, la professionalità e i clienti  un valore possiamo dire che  ci troviamo in una fase interessante per ottenere risultati significativi da un cambiamento di Società.

Nella realtà, per fortuna non è così semplice, infatti gli elementi che si devono guardare per un cambiamento di tale portata, non riguardano solamente gli aspetti economici che sono importanti, ma principalmente le prospettive future di stabilità e certezza di continuità lavorativa.

E' evidente che c'è una contraddizione in Italia, la disoccupazione ha raggiunto punte altissime e preoccupanti specialmente per i giovani, e per contro ci sono Aziende pronte ad investire su persone che abbiano competenze ben definite e sono già una occupate nello stesso settore. In effetti quello che sta avvenendo è la trasformazione profonda di una realtà, quella bancaria, che sembrava immutabile. Invece anche questo settore cambia!

Ora, alcune migliaia di persone, stimabili in circa 20 mila (Bancari) potrebbero migliorare la loro qualità della vita, ma la "trappola  del pensiero di gruppo" non glielo permette.

giovedì 4 settembre 2014

La trappola del "pensiero di gruppo"

La trappola del pensiero di gruppo consiste proprio in questa perversa influenza dei molti sul processo decisionale del singolo. Le vittime di questa trappola sono travolte dalle emozioni che il forte senso d'appartenenza suscita in loro. Il rapporto si attenua, i fatti lasciano il posto alla fede nel gruppo, il pensiero critico al Wishful thinking.
Sotto la pressione della sicurezza e dell'orgoglio che si prova per essere membri di qualcosa "di più grande" (il Gruppo), ognuno aggiusta inconsapevolmente le proprie opinioni su quello che ritiene sia il consenso generale. Questo alimenta nel singolo un'illusione di invulnerabilità e di moralità un'anima mente condivisa. Gli eventuali "avvocati del diavolo" o si censurano volontariamente oppure vengono emarginati in modo, per così dire, naturale. Le obiezioni provocano una vergogna anticipata in chi dovrebbe avanzarle. E dove emergono non hanno la forza per innescare alcuna riflessione.
(Cit. Trappole Mentali pag.103-104, autore Matteo Motterlini edizioni Rizzoli)

Se questo è il  funzionamento del nostro cervello è evidente che le "informazioni" che riceviamo giornalmente riescono, per la maggior parte di noi, a costruire il pensiero di gruppo. Che incide profondamente sulle nostre convinzioni, così come è vero che 'l'avvocato del diavolo' spesso ci sta antipatico perché è lo specchio delle nostre paure.






mercoledì 3 settembre 2014

Se puoi,devi!

Giornalmente sentiamo e vediamo, grazie ai molteplici mezzi di comunicazione di cui disponiamo, una serie ininterrotta di disgrazie. Guerre diffuse, povertà in aumento nel mondo occidentale,malattie nuove che insorgono o che si ripropongono nei cosiddetti 'paesi civilizzati' e questo ci sconvolge ci priva della speranza  di una vita migliore.
Mi domando è proprio così per tutti? 
A questa domanda rispondo: no non è così per tutti! Molti hanno la possibilità di migliorare la propria vita e quella della propria famiglia. Certo questo comporta alcuni sacrifici ed un cambio di mentalità non facile da effettuare. 
Il mio attuale lavoro, seleziono persone per una Banca Rete, mi permette d' incontrare molte persone in cerca di un miglioramento della loro qualità della vita. L'interessante è quanto emerge dai colloqui, la loro ostinata necessità di sentirsi dire che non è adeguato al cambiamento che sta cercando.
Sembra un paradosso ma è così nei fatti, sono persone che hanno già un lavoro ed anche ben remunerato e gli viene offerta la possibilità concreta di migliorarsi professionalmente ed economicamente.
Ma vince molto spesso la paura del cambiamento, la mancanza di autostima, la convinzione di non farcela. Vince la ricerca della difficoltà piuttosto della ricerca della soluzione. 
Altre persone si cimentano in prima persona per migliorare la loro qualità della vita, penso ai profughi di guerra, a coloro che sono costretti a migrare per non essere uccisi, a coloro che devono emigrare per trovare il lavoro, a tutti loro va la mia stima.

SE PUOI, DEVI!

 






martedì 2 settembre 2014

Una rondine non fa primavera.

 Massimo Morici su Advisor on Line  titola  Risparmio gestito: gli sportelli battono i promotori, e presenta un recente studio di Prometeia che indica come i Fondi Comuni stiano contribuendo più di altri prodotti al rafforzamento del "gestito" nel primo semestre del 2014 con volumi di raccolta netta di circa 35 miliardi.
Il risultato è stato ottenuto per una quota di circa l'80%  dal segmento retail delle banche.
Un trend destinato a proseguire,sempre secondo l'articolo,nei prossimi anni "alimentando anche nel medio periodo una maggiore domanda di servizi di gestione professionale del risparmio". Continua con: "a tale sviluppo contribuirà anche l'evoluzione dei modelli di business volti a supportare l'attività di consulenza finanziaria, anche tramite l'attività di promozione e collocamento fuori sede attraverso i dipendenti bancari abilitati".
Alla buon'ora potremmo dire, anche le banche si sono accorte che la formazione dei propri operatori, anche attraverso l'ottenimento dell'abilitazione al ruolo di promotore finanziario e i supporti per la Consulenza gli permetteranno di aumentare il loro business.
Ma è proprio questo l'orientamento?
Oppure possiamo immaginare che oggi visti i tassi d'interessi ridottissimi e la difficoltà a collocare prodotti bancari è meglio ritornare ai Fondi Comuni d'Investimento.
Niente di nuovo sul mercato del risparmio, è nella tradizione, quando alle banche interessa collocare Fondi Comuni invece di altri prodotti non c'è profilo del Cliente che tenga, si collocano i FCI alla faccia della MiFID.
Siamo ancora ben lontani dalla Consulenza Finanziaria necessaria ai clienti.



lunedì 1 settembre 2014

La negoziazione dei Fondi sarà una opportunità.

Il 25 agosto si è chiusa la pubblica consultazione promossa da Consob e Banca d'Italia per recepire nei loro regolamenti la possibilità di acquistare e vendere in Borsa gli Oicr ( fondi comuni d'investimento).
Non so come andrà a finire, sarà possibile acquistare e vendere in borsa i propri fondi senza l'ausilio di un Intermediario ? Forse non sarà da subito, ci vorranno altri anni quanti 2 o 3 ? 
Troppi sono gli interessi perchè  questo  non avvenga, sappiamo tutti che le regole oggi vengono imposte dai cosiddetti "poteri forti" che non stanno nel nostro Paese. Abbiamo l'esperienza di questi anni e di questa crisi per comprendere che le decisioni prese al livello del Partito di Davos (cit. Il partito di Davos e altri soggetti, pag 84 de "Il colpo di stato di banche e governi" di Luciano Gallino)  passano sopra ai Governi Nazionali. Sappiamo anche che ogni qual volta i "regolatori" hanno in mente di porre nuove regole o di modificarle, lo fanno, trovando poi le motivazioni adeguate.

Liber@mente

liber@mente è così che ho voluto chiamare lo spazio nel quale voglio esprimere le mie opinioni. Liberamente è anche  “mente libera” dai condizionamenti  che vengono imposti dalle convenzioni. 

Io voglio essere libero di esprimere le mie opinioni ed in questo spazio la posso fare semplicemente come Angelo Cerea  senza l’aggiunta di null’altro.

Pertanto questo spazio sarà disponibile per tutti coloro che vorranno esprimere “liberamente” le proprie opinioni con le opportune argomentazioni e senza insulti di sorta.