giovedì 30 ottobre 2014

Gli stress test della Bce, il vertice governo-sindacati: due cortesi irrisioni


Ricevo da Edoardo Varini  Publishing e lo pubblico senza commenti condividendolo totalmente.

Una banca che perde in un solo giorno 1,1 miliardi di capitalizzazione. È accaduto ieri a Piazza affari, e la banca è Monte Paschi, che accusa un deficit di capitale di 2,1 miliardi. Se togli la virgola hai il calo del titolo della seduta appena passata: -21%. Anche Banca Carige è sprofondata: -17%. Le servono 810 milioni e le corre in soccorso Mediobanca, garantendo per una sua ricapitalizzazione di circa mezzo miliardo, ma probabilmente anche più. Insomma, quel che mancherà per la bisogna dopo la cessione delle assicurazioni del gruppo al fondo Apollo, a coprire 300 milioni.

Tuttavia, al di là della messa in sicurezza di questo istituto bancario o di quell'altro, gli stress test condotti dalla Bce non hanno fatto altro che punire le banche più sbilanciate sull'economia reale, quelle italiane, spagnole e olandesi in testa, com'è ovvio, esposte rispettivamente verso la clientela al 56,3, 58,4 e 58,2 per cento del totale attivo. Le francesi e le tedesche rispettivamente al 30,5 e 36,1. Ma che brave! Pare proprio non importare a nessuno che abbiano quintupla esposizione ai derivati rispetto alle banche italiane. Ma non c'è niente da fare: la peste finanziaria d'Europa dobbiamo essere noi, vuolsi così colà dove si puote.


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L'indice Ifo delude ancora le attese, e per la borsa di San Paolo la conferma di Dilma Rousseff desta non poche preoccupazioni: pronti via -6%. Il petrolio nasconde la testa sotto gli 80 dollari, come inevitabile, con la produzione e la domanda inversamente correlate.

In Italia il governo non arrossisce scrivendo all'Europa che i conti pubblici sono sotto controllo, e a Bruxelles fingono di crederci, ancora per un po'. Tanto la lepre non scappa, dicevamo. La loro è soltanto una cortese irrisione. 

Sento dire che ormai si vive solo di presente: almeno! È l'unico piano temporale inesistente: non deve esistere la realtà. Si viva solo dell'irrealtà trascorsa o a venire, nel mirabolante e fascistissimo regno del verosimile. Diceva Goethe che la massima schiavitù è ritenersi liberi senza esserlo. La vera libertà democratica non è pari diritti, come il capitalismo tenta da sempre di farci credere, è pari poteri. E non vi saranno mai pari poteri nella disparità di ricchezza. Se tu, Stato, difendi la proprietà privata prima dell'eguaglianza, non sei uno stato democratico, sei uno stato oligarchico, eticamente ingiusto.

È una semplice verità di cui ci siamo dimenticati. Avevamo altro da fare. Ci andava bene così. E quando sono venuti a dire a chi aveva poco che quel poco era troppo e che bisognava darne ancora una gran parte allo Stato, più bisognoso e affamato dei figli, ci abbiamo creduto, e lo abbiamo fatto, abbiamo dato. C'è chi ha venduto la casa per pagare le tasse, chi l'oro di famiglia, chi i propri pensieri. Pensare ossessivamente a questo: come pagare lo Stato. È il prezzo più alto.

Ieri al ministero del Lavoro l'esecutivo ha incontrato i sindacati. Il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, la titolare della Pubblica amministrazione Marianna Madia hanno prima ascoltato e poi chiesto di mandare una mail. «Bene, bravi, valuteremo». Un'altra cortese irrisione.

A presto. 

Edoardo Varini

(28/10/2014)

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