sabato 22 novembre 2014

L'iniziativa economica e la Costituzione Italiana

Quando in una discussione fra amici ci si riferisce alla Costituzione della Repubblica Italiana ed ai suoi dettami nelle varie declinazioni: lavoro, salute, diritti civili e religiosi, tutela dell'ambiente; di rimando si ha come risposta oh! beh! lascia stare la Costituzione quella è teoria la pratica è un'altra cosa. Se prendiamo ad esempio il lavoro che è sancito nell'art.1 sappiamo che non è possibile crearlo senza la partecipazione di queste figure: l'imprenditore, i lavoratori ( chiamati anche maestranze) i fornitori ed i clienti, senza la partecipazione di tutti questi soggetti non si crea lavoro. La discussione aperta in questi giorni dove si vuol far credere che esista la possibilità di creare lavoro per decreto ministeriale è ovviamente una 'bufala'. Nessun imprenditore si appresterebbe a fare impresa se non avesse la possibilità concreta di fare profitti, così come nessun lavoratore vuole essere occupato senza essere pagato, per contro un fornitore vuol guadagnare ed un cliente acquista se ne ha un vantaggio. 
Detto questo, la nostra costituzione circoscrive con estrema chiarezza l'ambito d'intervento economico e lo dettaglia nell'art. 41

L'iniziativa economica privata è libera. 

Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Ovviamente non essendo un Costituzionalista ma un Cittadino, ed anche piuttosto ignorante, mi limito a leggere l'articolo 41 e capisco che non è possibile creare un'attività economica che possa arrecare danno alla sicurezza (di tutti), alla libertà (di tutti) e alla dignità umana (di tutti).

Che dire allora delle attività economiche della Tyssen Gruop, dell'ILVA o della Fiat e ancora della Eternit e molti altri; sono attività lavorative che rispettano la dignità umana? Che hanno determinato una utilità sociale? Senza arrecare danno alla sicurezza e alla salute della collettività?

Lascio a voi le risposte.







mercoledì 19 novembre 2014

L'Anasf e la negoziazione dei Fondi.



Il 1 dicembre 2014 inizia la negoziazione dei Fondi Comuni d'Investimento sulla piattaforma della Borsa Valori di Milano.

Le domande che mi pongo sono:
Sarà un cambiamento positivo per il risparmiatore e per il PF ? 
Sarà un cambiamento neutro? 
Oppure sarà un cambiamento negativo?

Le risposte a queste domande mi aspettavo di riceverle dalla mia associazione, l'ANASF, invece nulla silenzio assoluto.
Nessun dibattito, nessun incontro o seminario su questo tema, come mai?
Mi azzardo a pensare che sia il Presidente Bufi che il suo Comitato Esecutivo abbiano le idee chiare e conoscano tutti i termini della questione e gli impatti che avranno sui loro associati e sui risparmiatori. 
Se fosse così, non comprendo perché su un tema di questa portata, non sia stata fatta una chiara campagna d'informazione nei confronti degli associati e dei risparmiatori. 

Diverso sarebbe se il Presidente Bufi e i suoi Dirigenti non conoscessero nel dettaglio i risvolti di questo cambiamento. Se così fosse sarebbe piuttosto grave ed il Governo dell'Anasf dovrebbe prenderne atto e trarne le dovute conseguenze.

Ora, l'Anasf ha 12.000 (dodicimila) promotori finanziari iscritti ed i suoi dirigenti non hanno trovato il tempo, da marzo 2014 momento in cui si inizia a parlare di negoziazione in borsa dei Fondi/Sicav ad oggi, di informare i propri soci su che cosa accadrà per loro e per i loro clienti.

E più grave ancora è la mancanza assoluta di proposte da parte di una associazione i cui componenti vivono di rapporti con i risparmiatori e grazie ai quali ricevono una remunerazione dalle società mandanti.
L'Anasf con il suo Presidente siede nel consiglio di amministrazione di APF assieme ai rappresentanti di ABI e Assoreti,  praticamente il mondo della Consulenza Finanziaria, e mi fa specie che da quel tavolo non sia uscito una presa di posizione sul tema della negoziazione dei fondi. Che ci sta a fare il nostro rappresentante in quest'organismo se non è capace di fare sistema?

Le mie critiche all'Anasf sono note e volte principalmente ad evidenziare l'inefficacia dell'Uomo solo al comando. L'occupazione dell'associazione da parte dei soliti noti che governano ininterrottamente da almeno 15 anni, senza riuscire  a costruire un minimo di ricambio sono il segno della loro incapacità.
L'Anasf è dei promotori finanziari perché sono loro che lo sostengono economicamente sarebbe ora che lo sostenessero politicamente partecipando, nel loro interesse, alla vita associativa.
Alla prossima, nel frattempo rifletti!



















lunedì 17 novembre 2014

L'ideologia

L’ideologia è il complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni, valori che orientano un determinato gruppo sociale.

Nel corso degli ultimi anni molti hanno lavorato per farci credere che le ideologie non servivano per risolvere i problemi del Paese, ma necessitavano gli uomini del fare. Nasce cosi una corrente di pensiero, sostenuta con forza dai mass media, che sviluppa la teoria del tutti uguali, con nessuna differenza tra la destra e la sinistra,  tra conservatori o progressisti. È il periodo del riflusso nel privato. Ognuno pensa per se è al diavolo gli altri. Passa l'idea sempre più strombazzata dalle TV e dai giornali, che coloro che abbiamo eletto come nostri rappresentanti fanno solamente i loro interessi, ed allora non serve più andare a votare. L'esempio della democrazia USA diventa il modello occidentale da seguire. È la fine della partecipazione dei cittadini alla gestione della "cosa pubblica". E da tutto questo nasce il "politico di professione"  proprio negli anni in cui scendevano in campo gli uomini del fare, quelli presi dalla "società civile", quelli che sapevano gestire la propria Azienda, quelli che avevano ottenuto grandi successi imprenditoriali e quindi  avrebbero saputo gestire il Paese con la stessa capacità, era l'alternativa alla vecchia classe politica caduta con tangentopoli.
Non avevano nessuna ideologia apparente hanno fatto semplicemente quello che sapevano fare molto bene i loro interessi. Ed il loro interesse è stato quello di migliorare le condizioni per continuare a mantenere e conservare i loro privilegi.
L'attuale narrazione di Renzi e del suo "governo" sullo stato del nostro paese è molto simile a quanto in questi anni ci hanno illustrato i governi di centro destra. Il metodo comunicativo tranquillizzante riassunto in " stai sereno" è la soluzione portata avanti da chi dice di aver superato le ideologie. Al punto di lavorare per costruire il partito della nazione all'interno del quale ci possono stare tutti, ma proprio tutti,  purchè chi governa sia una ben identificata parte politica. Ricordo a me stesso che un partito con queste caratteristiche esisteva in Italia, si chiamava Democrazia Cristiana. Per i governi del fare (non ideologici)  se aumenta il disagio dei pensionati , dei disoccupati, dei sottoccupati, dei piccoli imprenditori se le aziende chiudono o dislocano la produzione in altri paesi; la colpa è sempre di qualcun altro: l'Europa, il sindacato , i gufi,  i porta sfiga etc.etc. Mentre la forbice tra i ricchi ed i poveri si allarga in tutta Europa e nel Mondo.

L'ideologia progressista creava la speranza nell'abbattimento del vecchio per costruire il nuovo con la partecipazione di uomini e donne pronti a fare sacrifici per un idea di società più giusta.
A sostenere questa idea di società più giusta è rimasto solo il Pontefice della Chiesa Cattolica che parla di accoglienza di diritti umani e civili.

Rifletti!









lunedì 10 novembre 2014

Noi e la Corporation.



Una corporation non ha un'etica naturale: obbedisce solo al proprio bilancio. Il problema è che la sua unica missione consiste nel soddisfare gli standard imposti dagli analisti finanziari, persone ( molto) inclini al ciarlatanismo.
Una corporation (quotata in borsa) non prova vergogna. Noi esseri umani siamo limitati da inibizioni fisiche, naturali.
Una corporation non prova pietà.
Una corporation non ha il senso dell'onore, mentre, ahimè, il marketing parla di "orgoglio".
Una corporation non è generosa. Le uniche azioni che accetta sono quelle che vanno a suo vantaggio.(Cit. Taleb in Antifragile)

Questo è quanto sostiene Nassim Nicholas Taleb, ma io non ci credo, a me è sempre capitato di incontrare Aziende che prima facevano i miei interessi e poi pensavano ai loro. 
Ho incontrato Aziende che erano disposte ad investire su di me senza limiti di tempo e denaro. 
Ho incontrato Aziende disponibili ad introdurre nuove modalità di lavoro sostenendo sperimentazioni costose. 
Ho incontrato Aziende in cui la meritocrazia esisteva davvero e venivano premiati i migliori. 
Ho incontrato Aziende in cui primeggiava la riconoscenze per coloro che  avevano contribuito a portarla al successo!
Ho incontrato Aziende che avevano sottoscritto dei codici etici è li rispettavano!
Ho incontrato Aziende che distribuivano utili alle maestranze!
Ho incontrato Aziende che non conoscevano l'avidità!

Io ho incontrato queste Aziende perché  credo nell'isola che non c'è! 

Io credo nella possibilità dell'uomo di affrancarsi dalla dipendenza psicologica determinata dal bisogno!
Io credo nella possibilità di dimostrare un minimo di coraggio e rinunciare alla 'sicurezza' per un sogno purché sia il tuo sogno! 
Io credo nel futuro e nella possibilità che i giovani hanno di scardinare il sistema!
Io credo nel potere della fantasia!
Io credo nella fantasia al potere!













venerdì 7 novembre 2014

Due episodi non sono una prova...



Mercoledì 15 ottobre postavo 'Un episodio non è  una prova..."   Anche due episodi non sono ancora una prova, ma quello che sta accadendo in una importante Rete di promotori  inizia ad essere un percorso consolidato e sempre più diffuso. La crescita di valore di questa Rete , si è sorretta  per anni sul lavoro di reclutamento, di addestramento e formazione di una moltitudine di promotori finanziari, a cui si delegavano queste funzioni dando loro un ruolo accessorio di supervisione.


A questi colleghi è stato 'imposto' di abbandonare il portafoglio clienti, perché un 'manager' doveva essere, a tempo pieno, occupato ad addestrare e formare i propri collaboratori nonché reclutarne dei nuovi. Diligentemente queste persone hanno seguito le direttive della società, convinti che avrebbero potuto continuare a mantenere il loro ruolo ed il loro stato economico nel tempo. Essi sapevano e sanno che lavorando duro impegnandosi economicamente avrebbero migliorato la loro condizione economica e dí carriera. Ed erano convinti che avrebbero potuto decidere di lavorare in questa azienda anche oltre l'età pensionabile classica. Erano, e molti lo sono ancora , profondamente certi di partecipare alla costruzione di una propria azienda all'interno dell'Azienda madre. 
Questo grande e profondo spirito d'appartenenza è il vero valore di questo Gruppo, l'entusiasmo delle persone che vi lavorano,sono certo,non ha eguali al mondo. 

Siamo una grande famiglia! Stiamo costruendo una realtà unica per l'Italia e per Il mondo. È quanto si ripeteva nelle convention e negli altri incontri collettivi.

Ora, il vento è cambiato, non è più la nostra azienda, ma la mia azienda ed è quindi necessario riorganizzarla a mio piacimento, pertanto tu 'supervisore o manager' non sei più indispensabile per incrementare le masse e neanche per le altre funzioni. Ecco la riduzione drastica dei livelli manageriali che all'inizio si è abbattuta sui più anziani, quelli vicini ai 65 anni, ed ora continua con i più giovani. Il motivo di questo post riguarda infatti un collega anche lui 49 enne, stessa età della persona che mi ha telefonato il 15 ottobre scorso.


In conclusione la società che per molti anni ha parlato di amore e di libertà, e di questi valori ne ha fatto il proprio vessillo da sventolare in tutte le occasioni, sta dimostrando con i fatti e non con le parole che questi valori non sono i suoi.
L'immagine reputazionale dell'Azienda è determinata dal comportamento tenuto versi i propri collaboratori i clienti ed i fornitori come dichiarato nel codice etico che ha adottato.





Rifletti!