mercoledì 31 dicembre 2014

Governare, condurre..




Dirigere, guidare, condurre in genere: La provedenzache governa il mondo (Dante); non può governare gli altri chi non sa governare sé stesso. ( Governare dizionario Treccani) 

Il prossimo 2015 si terrà il (decimo) X^ Congresso Nazionale dell'Anasf che eleggerà il  nuovo Consiglio Nazionale. Un evento importante per l'Associazione dei promotori finanziari (prossimi Consulenti Finanziari) in quanto dal Consiglio Nazionale scaturirà il nuovo Presidente. L'attuale statuto , approvato a maggioranza in assemblea nel Congresso di Parma, consegna al Presidente un potere quasi illimitato. Il Presidente non solo rappresenta l'Anasf in tutte le Sedi ma dirige,governa e conduce l'associazione senza nessuna interferenza, solo per alcuni atti è tenuto a far ratificare le proprie scelte dal Consiglio Nazionale. Ed è proprio per questo che a metà legislatura è cambiata la maggioranza in Consiglio Nazionale.  La maggioranza uscita dall'ultimo Congresso era fragile numericamente 14 consiglieri sui 25 del Consiglio Nazionale, alcuni malaugurati eventi come l'uscita dall' esecutivo di Lazzini aveva reso a rischio la tenuta della maggioranza, la quale viveva e vive tutt'ora, difficoltà sulla modalità di governo. 
Ora, c'era solo la lista dei Promotori e Consulenti ( per meglio comprendere quella dei Mediolanum)con 7 consiglieri che poteva essere interessante e utile per allargare la maggioranza, anche se aggregare nella maggioranza questo gruppo contraddiceva nei fatti la vecchia maggioranza che riteneva di non poter governare con i colleghi di Mediolanum in quanto "diversi geneticamente". Non erano promotori come tutti gli altri. Ma,si sa, nel momento del bisogno va bene tutto. Inoltre c'è un aspetto molto interessante da valutare, ad oggi con questa operazione, il Presidente Bufi si è garantito l'assenza di concorrenti da parte dei PF Mediolanum che pare, dalle informazioni che ho, non abbiano nessuna intenzione di partecipare con un proprio candidato alla carica di Presidente alle prossime elezioni. 
Questo Esecutivo aveva sul tavolo alcuni punti ritenuti importanti: l'enasarco, il nuovo contratto Europeo, la Consulenza e l'incremento numerico degli associati.

Per quanto riguarda ENASARCO nulla di fatto, al di là di alcune comparsate alla commissione Bilancio.
Per il contratto unico c'e stata totale chiusura da parte delle società mandanti a discuterne, anche qui una conferenza stampa di Bufi è tutto quello che si è fatto a tal proposito. So per certo che questo lavoro è frutto della capacità di Ferruccio Riva membro dell'Esecutivo per questa Area al quale va il mio ringraziamento  per averci  provato.
L'annunciata Casa della Consulenza è in alto mare, nulla di fatto.
L'incremento degli associati non c'è stato e l'alibi è il momento di crisi delle "vocazioni"
Un incremento c'è stato ed è quello della quota annuale d'iscrizione all'Anasf.

Ho avuto già modo di dire, qualche tempo addietro, che non si può governare guardando all'indietro al passato, non si migliora restando fermi, c'è la necessità di affrontare le nuove sfide. L'Anasf non riesce ad interagire con le attuali società mandanti pur sedendo nello stesso consiglio d'amministrazione, vedi APF, come farà ad affrontare le eventuali sfide che verranno lanciate da Apple, Amazon o Google nel nostro settore?

Ecco quindi la necessità di cambiare il metodo di governo dell'Anasf, non un governo del Presidente ma il governo dell'Esecutivo con l'allargamento ai Consiglieri Nazionali assegnado loro compiti specifici. Allargare il perimetro della rappresentanza.
Sono certo che il prossimo Congresso terrà conto di queste nuove criticità che avanzano e farà si di trovare la strada per neutralizzarle e trasformarle in opportunità.

Il mio augurio è che li idee abbiano la leggerezza per spostarsi come aquiloni tra le diverse visioni della nostra attività.

Buon 2015.









venerdì 26 dicembre 2014

Uno spettro si aggira per il Mondo: il consumatore.

 
Il potere del consumatore è immenso tant'è vero che le Aziende più innovative e lungimiranti investono grosse somme di danaro per mantenere intatta la loro immagine reputazionale sul mercato. La reputazione è una indicazione per il consumatore della bontà dell'Azienda e quindi per la proprietà transitiva del prodotto o servizio che acquisterà. 

Mantenere alta la reputazione è quindi un vantaggio per le Aziende e non è un caso che oggi moltissime società abbiano adottato un codice etico per valorizzare la loro reputazione. Vero è che nei codici etici sono messi ben in evidenza le regole a cui tutti si devono attenere nei confronti dei fornitori dei  clienti, dei dipendenti e collaboratori. 
L'immagine reputazionale esterna, è comunicata attraverso i messaggi pubblicitari, i quali sempre più frequentemente includono valori che vanno ben al di la del prodotto o servizio, vengono messi in primo piano gli aspetti solidaristici di grande interesse sociale, oppure quelli per il mantenimento del patrimonio artistico nazionale. 

Poiché nessun imprenditore è propenso ad investire propri capitali senza averne un "ritorno" economico, dobbiamo chiederci perché è disposto a spendere tanto per mantenere alta la reputazione?

Un esempio del perché è necessario mantenere alta la reputazione è il "caso" Monclair, le cui azioni hanno avuto un crollo in borsa e nelle vendite di piumini subito dopo un'inchiesta televisiva. In questo caso il consumatore, e di conseguenza il mercato che valuta i probabili incrementi o decrementi di fatturato, ha punito l'azienda non per l'inadeguatezza del prodotto Monclair, ma perché ha ritenuto non conciliabile il trattamento riservato agli animali  consono alla sensibilità dei consumatori. Quanto costerà alla Monclair recuperare la reputazione?

C'è ancora un settore dove il consumatore ha difficoltà a farsi sentire è il mondo delle Banche,forse perché è ancora poco il tempo trascorso da quando esso si è aperto alla concorrenza. Considerando che da alcuni secoli le Banche detenevano la reputazione di serietà,sicurezza e solidità. Per alcune di loro, le più grandi, si diceva: too big to faill (troppo grande per fallire). La Lehman Brothers era grande, aveva una storia di 158 anni e una reputazione che l'aveva sostenuta per tutti quegli anni, e poi...ha sposato l'avidità perdendo la reputazione, ed è fallita.

La reputazione influenza il consumatore ma anche il consumatore influenza la reputazione. La decisione di un acquisto passa dalla scelta dell'acquirente(consumatore) che è chi detiene il vero "potere".

Diceva Proust: Il vero viaggio di scoperta non consiste
                        nel cercare nuove terre, ma nell'avere
                        nuovi occhi.

Rifletti!






martedì 16 dicembre 2014

Peshawar

          Nella foto bambini scampati alla strage

Mi sento di scrivere poche righe sull'orrore provocato dalla ennesima strage di innocenti, questa volta è accaduto a Phesawar (Pakistan). La stragi terroristiche condotte da fanatici islamici sono molte e guarda caso vengono sempre colpite le persone che sono riunite nelle moschee o nelle scuole. Per quale motivo vengono colpite le scuole e le moschee perché questi sono il luogo della conoscenza e con la conoscenza c'è il cambiamento, ecco che allora  è colpendo questi luoghi che si possono tenere queste popolazioni nella più bieca ignoranza perché nulla cambi. Vorrei ricordare la strage nella scuola di Beslan, oppure quelle in Nigeria all'università e tutte la altre in Afganistan  in Siria in Iraq. In nome di Dio queste organizzazioni che si richiamano all'Islam fanno strage di innocenti islamici. Per i cristiani il 25 dicembre si festeggia la nascita di Cristo anche a quell'epoca un Re decise di effettuare una strage di bambini per paura di perdere il proprio potere.
Noi sappiamo che la Storia non si ripete nella stessa forma, ma chi ha il potere non lo vuole perdere a qualsiasi latitudine si trovi.

Rifletti!!!

giovedì 11 dicembre 2014

Ricordo un episodio...

"La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla" (Gabriel Garcia Marquez)

Ho preso a prestito la citazione di Gabo quale scusa per raccontare un episodio della mia vita per come lo ricordo.
Avevo iniziato da poco la mia attività di Supervisore in Programma Italia, l'anno era 1988 il giorno 2 gennaio, suonai il campanello di casa di un mio amico, mi venne ad aprire la moglie, ci sedemmo al tavolo in cucina (eravamo amici ) e lì proposi al mio amico di abbandonare il suo lavoro da dipendente per seguirmi in una nuova avventura in Programma Italia, ci pensò qualche minuto e poi disse: d'accordo vengo con te!

Qualcuno potrebbe credere che la proposta che feci al mio amico, fosse una di quelle che non si potevano rifiutare, perché si incentrava su una forte percentuale d'ingaggio e lo stipendio contrattualmente garantito.

 No, non furono quelli i motivi che lo portarono a scegliere.

Il motivo per il quale il mio amico scelse di lasciare il lavoro da dipendente, un lavoro a lui noto, per un'attività totalmente ignota, fu la possibilità di essere libero. Libero di poter decidere quando lavorare, quanto lavorare, quanto ricavare dal proprio lavoro. Libero di poter crescere sia professionalmente che economicamente per sé e per la propria famiglia.

Ora, quel mondo non c'è più, quello attuale parla di Società del settore solide e consolidate, che hanno a disposizione strumenti finanziari evoluti per i propri clienti, operatori capaci ed attenti, una gamma di prodotti straordinariamente ampia e la possibilità di supporti di tecnologia digitale per raggiungere il cliente ovunque si trovi.

Inoltre il mercato del reclutamento dispone di fior d'ingaggi e di garanzie concrete per coloro che hanno portafoglio da gestire.

Eppure in una situazione quasi idilliaca manca qualche cosa, un quid: il coraggio e la passione.


Rifletti!!!









venerdì 5 dicembre 2014

Non c'è nulla di piu sicuro del cambiamento!


Un pomeriggio di questo mese di novembre in un maneggio ho scoperto che anche un maniscalco va a "visitare" i suoi clienti. Infatti, come potete vedere dalla foto, ha attrezzato il proprio furgone in una officina mobile con tanto di fucina per forgiare i ferri, di mola e di ogni strumento necessario per svolgere l'attività. Questo giovane ha compreso che poteva fare bene il proprio lavoro se accettava le nuove condizioni ( il cambiamento): andare nel luogo dove si trovano i clienti.
La novità positiva per il maniscalco è stata quella di spostarsi fisicamente verso il luogo dove c'è il lavoro. In questo modo è lui che pianifica la sua giornata e programma gli interventi da fare.

Nel mondo dei servizi finanziari è accaduto la stessa cosa, la vecchia modalità di servire i clienti è superata nei fatti, le filiali che erano i punti di riferimento nel territorio hanno perso questa funzione, o meglio l'hanno mantenuta solo per una parte di clientela. Di fatto tutte le grandi banche hanno ridotto il numero di fliali e di agenzie e di conseguenza anche il numero di addetti "tradizionali". Mentre aprono nuovi percorsi e nuove modalità d'incontro con la clientela. 

Questo cambiamento epocale è positivo o negativo per i clienti? E per i colleghi bancari?

Per i clienti può essere solo positivo al punto di poter avere un operatore con il quale relazionarsi che non cambierà ogni due o tre anni ma lo seguirà per molto tempo. Ottenendo in questo modo la possibilità di costruire un progetto sostenibile e proprio per questo modificabile nel tempo. Inoltre il cliente ha la possibilità di mantenere o sostituire l'operatore di riferimento a suo insindacabile giudizio.

Per i colleghi bancari, per i molti di loro che sono appassionati del proprio lavoro, per coloro che hanno coscienza dell'importanza della relazione personale e professionale, e che hanno saputo costruire un corretto rapporto con i clienti, per costoro si apre una prateria di possibilità che li porterà ad avere grandi soddisfazioni professionali ed economiche. 

Per i promotori finanziari, che da diverso tempo hanno costruito il loro successo cavalcando l'onda dei continui cambiamenti, derivanti  dell'andamento dei mercati o dalle molteplici regole imposte in questi anni, comprendendo la negoziazione dei fondi sulla borsa italiana sino alle regole imposte da Bankitalia sulla remunerazione, per loro il cambiamento ne sono certo sarà un importante stimolo per fare ancora meglio.

Per chi ha passione nel proprio lavoro, per chi crede che la relazione tra essere umani sia un valore, per chi crede che il cambiamento sia un modo per migliorarsi può solamente mettersi in cammino per trovare il proprio luogo per realizzarsi.

Rifletti!