
Per nostra fortuna, oggi, abbiamo un elemento che ci permette di determinare lo stato patrimoniale di una banca senza dover studiare approfonditamente il bilancio. Il trattato di Basilea 3 stabilisce, tra l'altro, l'obbligo alle Banche di dichiarare il proprio Common Equity Tier 1 (CET1) che è l'indicatore di solidità adottato dalle Istituzioni Europee e Mondiali, e che per la Banca Centrale Europea (BCE) deve essere superiore al 8%.
Ecco alcuni indicatori delle banche tra le più conosciute:
Ora, gestire i nostri risparmi è sempre più complesso, le norme che vengono approvate per salvaguardare il "risparmio nel suo insieme", non sempre tutelano i singoli risparmiatori, i quali non hanno altra possibilità che affidarsi ad un professionista ,il promotore finanziario, che li aiuti a capire (educazione finanziaria) e li conduca a condividere scelte per mettere al sicuro i propri risparmi.
Sulla stretta correlazione tra i ricavi dei promotori finanziari e le performance, sia positive che negative, ottenute dai clienti, ne ho già parlato altre volte; tuttavia ritengo, che anche in questo caso la "simbiosi" tra cliente e promotore sia da evidenziare.
Facciamo un esempio: un promotore finanziario lavora per acquisire e gestire al meglio i propri clienti, per poterlo fare riceve un mandato da una Banca che gli fornisce i servizi necessari, ipotizziamo che per incapacità dei propri Dirigenti la suddetta Banca ha un CET1 al disotto dell'8%, quindi vicina alla possibilità di un default?
Cosa dovrebbe fare un professionista serio? A mio avviso dovrebbe informare i clienti del rischio che corrono e passare ad una banca più sicura per i propri clienti e per sé.
Attenzione, il promotore rischia la perdita dei clienti e del proprio reddito per cause non direttamente imputabili a lui ed al suo operato, così come il cliente può perdere i propri risparmi per lo stesso motivo.
Ecco dimostrata la stretta correlazione tra cliente e il suo promotore finanziario.
Rifletti !!!