sabato 19 dicembre 2015

Tremilionicinquecentosettantacinquemila

Tremilionicinquecentosettantacinquemila (3.575.000) risparmiatori/investitori, comunque clienti, hanno un promotore finanziario (PF) in Italia. Probabilmente sono un po' di più, perchè questi dati sono riferiti ai promotori con un mandato delle Società di Consulenza aderenti ad Assoreti.

Costoro sono costantemente informati dai propri PF dell'andamento dei propri investimenti che sono normalmente : diversificati, trasparenti e liquidi. Il che significa che gli strumenti utilizzati dai PF sono prevalentemente i Fondi Comuni d'Investimento(FCI) le Sicav e Gestioni Patrimoniali in Fondi che per loro natura sono altamente diversificati. Riducendo il rischio emittente praticamente a zero in quanto il capitale investito in questi strumenti sono separati dal capitale delle Banche che ne detengono il deposito, e dalle Società di Gestione del Risparmio (SGR). 
Sono trasparenti in quanto sia i FCI che le Sicav hanno una quotazione giornaliera e tutto ciò permette al risparmiatore di sapere,ogni giorno, quant' è il valore del suo investimento.
Essendo quotati nei mercati regolamentati, hanno un prezzo giornaliero, sono liquidi li posso richiedere in ogni momento.

Questo semplice esempio dimostra che esiste la possibilità di investire i propri risparmi con un'ampia diversificazione, una consistente trasparenza e un'ottima liquidabilità dell' investimento.

E' interessante e totalmente condivisibile la comunicazione di Assogestioni sulle "cinque buone ragioni per investire con fiducia in fondi comuni" postato sul sito:www.assogestioni.it .

Sembrerebbe che le informazioni ci siano per coloro che sono in grado di andarsele a cercare, purtroppo molti non hanno questa capacità e sono i più deboli quelli più facilmente raggirabili. Quelli considerati con disprezzo il "Parco Buoi", appunto quelli che si fanno soggiogare dall'abitudine o dalla fiducia immeritata data ad alcuni Funzionari.

Ora, il dibattito in corso è sull'educazione finanziaria, inesistente in Italia, la mancanza della quale sembrerebbe che sia il centro delle difficoltà dei risparmiatori che hanno perso i loro risparmi.



Come colui che guarda il dito e non la luna, anche in questo caso si guarda all'educazione finanziaria come soluzione. Mentre il vero problema è il conflitto d'interesse esistente tra la banche ed i propri clienti, tra gli operatori bancari dipendenti ed i loro clienti.
Come è possibile scegliere tra l'interesse del tuo cliente e l'interesse di chi ti paga uno stipendio ?
E  ancora, come puoi scegliere "liberamente" quale prodotto o servizio collocare al cliente, sulla base dei suoi bisogni, se i bisogni della banca sono diversi da quelli del cliente? Quale scelta prevarrà?

Vorrei essere estremamente chiaro gli operatori bancari sono anch'essi vittime e non carnefici.

E...se gli strumenti finanziari del risparmio dovessero essere collocati solamente da Consulenti Finanziari "autonomi" non direttamente dipendenti dalle Banche.

Che ne pensi?
















3 commenti:

  1. Assolutamente d'accordo con questa analisi. Ma adesso che ci penso..... ero d'accordo ancora prima che queste cose succedessero.

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