venerdì 24 novembre 2017

Secondo me è un vantaggio.

Secondo me è un vantaggio. Che i "dottori commercialisti" siano facilitati nell'iscrizione all'OCF (Organismo di vigilanza e tenuta dell'Albo unico dei Consulenti Finanziari) è un vantaggio per la categoria e per i risparmiatori.

Il primo vantaggio che mi viene a mente è l'allargamento della base degli operatori nel settore della consulenza finanziaria, operatori che devono operare con le stesse regole.

Il secondo vantaggio è che il risparmiatore che potrà scegliere, su una base più ampia, l'operatore abilitato a svolgere l'attività di consulente finanziario di cui ha più fiducia e che ritiene sia più competente.

Il terzo vantaggio è riconoscere le competenze del consulente finanziario, in quanto tale, conseguite sostenendo l'esame d'abilitazione anche se la sua precedente attività era: Bancario, Commercialista o altro.


Il quarto vantaggio è per coloro i quali svolgono già  l'attività di Consulente Finanziario perché potranno sostenere senza ombra di dubbio che anche i Commercialisti devono sostenere un esame d'abilitazione per svolgere questa professione. Professione che essi svolgono magari da diversi anni.

Il quinto vantaggio è la possibilità che attraverso queste iscrizioni, che spero numerose, si possa dare un minimo di svolta al passaggio generazionale della categoria.

Inoltre si comprenderà più facilmente che la Consulenza non è gratuita e va pagata come avviene normalmente per l'attività del Commercialista e di qualsiasi altro Professionista.

Vorrei ricordare ai colleghi ed ai risparmiatori che negli anni il Consulente Finanziario ha avuto come competitor la banca, il commercialista, l'amico che lavora in banca, il figlio che ha studiato economia o scienze bancarie, etc.
Ora le banche si avvalgono di Consulenti Finanziari per svolgere l'attività fuori sede, i commercialisti hanno chiesto di diventare Consulenti Finanziari, rimangono : l'amico che lavora in banca e il figlio che ha studiato economia o scienze bancarie, etc.

Beh! qualche risultato l'abbiamo ottenuto.

Rifletti!












 







lunedì 2 ottobre 2017

La mitica Prof. di Matematica




"... anche tenuto conto della materia che insegno, come sia possibile che mi venga restituito meno di quanto investo?"

E' testualmente quanto scrive una professoressa di matematica a Plus 24 del Sole 24 Ore.
Che sia una professoressa a dichiarare pubblicamente la sua "ignoranza finanziaria" le fa onore. La Prof. ha investito per anni in titoli di Stato, in particolare BOT, senza porsi troppe domande. Come è successo per altre migliaia di risparmiatori che si sono accordi dei tassi negativi solo quando hanno dovuto rinnovare l'investimento.
Perché allora questa lettera ha fatto così tanta sensazione al punto di diventare virale su alcuni social network?
Probabilmente perché la Prof. di matematica è stata per moltissimi "mitica" , l'essenza stessa della conoscenza. La Prof. che era temuta da molti e meritava  rispetto. Un mito caduto !

C'è molto altro nella lettera della Prof., la dimostrazione che anche persone con alta scolarizzazione tendono al "fai da te", e scelgono di rivolgersi ad un giornale, pur specializzato, per avere informazioni su cui fare le proprie scelte d'investimento. Nessuna pianificazione alla faccia della MiFID 1 e 2.  Inoltre evidenzia la totale sfiducia nei confronti della propria banca tant'è che scrive: non è che me lo hanno detto per propormi altri investimenti più convenienti per la banca.


La strada da percorrere per aumentare la conoscenza attraverso corsi di Educazione Finanziaria è piuttosto lunga. Va comunque dato merito ai diversi attori del mercato finanziario che a diverso titolo stanno incrementando gli incontri di educazione finanziaria. 





















martedì 18 luglio 2017

Le cinque strategie?




Lo dice l’ultimo report della società di consulenza americana Hartford Funds citato dal magazine Think Advisor.(qui l'articolo)
In buona sostanza il report sostiene che sarebbe sufficiente adottare cinque strategie per il ricambio generazionale, che sono:

    Risultati immagini per rispetto
  • trattateci con rispetto e non chiamateci millenial ;
  • creare un programma di tutoraggio;
  • garantire la possibilità di carriera;
  • chiarire la mission dell'Azienda.
A mio avviso queste strategie sono presenti , da tempo, in tutte le maggiori Reti di Consulenza Finanziaria italiane. Mi chiedo allora su chi è stata fatta l'indagine. 

Immagine correlataVorrei essere chiaro, non sto mettendo in discussione la validità del report, lo trovo semplicemente incomprensibile per la realtà Italiana. Non aggiunge valore alla discussione, non tocca le vere ragione di questa mancanza di giovani nel settore.

Uno degli aspetti da chiarire ai giovani che si affacciano al settore è indicare loro che andranno a svolgere un'attività imprenditoriale, perché sono imprenditori a tutti gli effetti e non professionisti come spesso si vuol far credere.

La differenza è sostanziale, in quanto per acquisire i clienti, gestirli e assisterli , necessitano di un mandato da un'Intermediario Autorizzato alla Consulenza Finanziaria.
Al Consulente Finanziario, per l'attività di cui sopra, viene riconosciuto un compenso deciso dalla Società Mandante, e derivante dalle commissioni pagate dal cliente. 

Non è possibile per un Consulente Finanziario abilitato all'offerta fuori sede, emettere una "parcella" direttamente al Cliente. 

Il professionista, sia esso avvocato, architetto o commercialista, emette fattura o parcella direttamente al Cliente.
Chiarito quanto sopra, torniamo al ricambio generazionale e a come fare per ottenerlo.

Oggi, tutte le Reti sono orientate al reclutamento di Bancari o Consulenti Finanziari da altre Società di Consulenza creando un mercato distorto e limitato. Distorto perché si cercano persone con masse importanti da trasferire, ingenerando in costoro la sindrome del "superuomo".
Limitato perché la suddetta tipologia di persone ha comunque un'età matura.

La soluzione è a portata di mano, segmentare la rete di Consulenti Finanziari per tipologia di prodotti e servizi, una product governance non solo riferita ai servizi e i prodotti per i Clienti, ma anche per i Consulenti.
I giovani potrebbero inizialmente formarsi e addestrarsi nel settore della Previdenza e dell'Accumulo di Capitale. E successivamente percorrere la strada della gestione dei patrimoni.
Ad oggi gli iscritti all' OCF sotto i 30 anni d'età sono 1.102.

Rifletti!





















martedì 11 luglio 2017

non c'è più la filiale


Bellissimo! 

La più antica banca Italiana MPS si trasforma in una realtà virtuale, grazie all'intelligenza artificiale. In un articolo di Marco Muffato, pubblicato su Bluerating (qui l'articolo).

Ancora una volta se ce ne fosse bisogno, la tecnologia odierna è in grado di sostituire gli umani nelle operazioni semplici e ripetitive.

In questo caso si va oltre, si è addirittura (addirittura dico, ed in questo sono un uomo del mio tempo, che si meraviglia di queste meraviglie) riusciti a costruire una "filiale virtuale che dialogo con un'entità olografica" che aiuta il cliente a districarsi all'interno dello spazio.  
Quello che era considerato "fantascienza" oggi è una realtà e viene applicata ad un settore che nel corso dei secoli è stato di un'immobilità assoluta, la Banca era rappresentata da edifici con architetture "possenti" che incutevano timore e rispetto.

Quella banca non c'è più,  si è passati dall' Home Banking, all'Internet Banking a quest'ultimo progetto di Widiba che l'ha totalmente stravolta.

Ora, per le filiali siamo a posto, e per gli uomini e le donne che opereranno con queste realtà, come siamo messi?
Ci sarà la necessità di "istruire" e "accompagnare" i clienti in questa nuova realtà, chi potrà farlo? 

Di certo il mondo dei bancari sta subendo una profonda trasformazione, dove gli esuberi sono e saranno inevitabili per la maggior parte di loro.

I più appetibili dal mercato, tra loro sono, i Gestori di relazioni con il Cliente chissà se sapranno approfittarne-

Rifletti!

venerdì 7 luglio 2017

per molti, non per tutti!

Viaggio in treno da Milano a Roma, tre ore  per leggere, riflettere. Mi colpisce un articolo di Fabrizio Crespi docente ricercatore di economia degli intermediari finanziari dell'Università di Cagliari, profondo conoscitore del mondo bancario/finanziario. Quanto scrive il Prof. Crespi fa il paio con quanto espresso dal Prof. Monticini sulla necessità di prendere seriamente in considerazione il tema degli esuberi dei bancari.
Il Prof. Monticini suggerisce la "riqualificazione" degli esuberi da destinare ad altri settori,come la moda o la micro meccanica. Il Prof. Crespi affronta da un'altra angolazione il tema considerando che ci saranno  circa 30.000 esuberi entro il 2020. Nella sua analisi
evidenzia la difficoltà che avranno molti bancari nel riciclarsi nella Consulenza Finanziaria. (Qui l'articolo)



È da diversi anni che il mondo bancario è in fase di trasformazione, l'avvento del digitale ha permesso di avere in tasca la propria banca, con gli smartphone ,l'afflusso allo sportello è fortemente diminuito. La chiusura delle filiali è all'interno dei piani industriali di tute le banche.

Che altro deve succedere per prendere la decisione del cambiamento?

Rifletti!



mercoledì 5 luglio 2017

L'avidità



L'avidità, la paura del futuro, la mancanza di prospettiva, condizionano il risparmiatore nelle scelte dei suoi investimenti. Lo sanno bene gli esperti di marketing, ogni comunicazione pubblicitaria è costruita per emozionarci e condurci all'acquisto.


L'avidità assieme alla presunzione di essere un "figo" (furbo?) per alcuni fa premio su tutto il resto, tra questi ci sono Banchieri, Manager, Dirigenti e risparmiatori. L'avidità sommata alla  mancanza di Educazione Finanziaria, è la conseguenza di scelte molto spesso disastrose. Normalmente sono i più deboli che subiscono l'impoverimento, gli altri, coloro che hanno il potere se la cavano sempre abbastanza bene, vedi quanto scrive il Giornale (qui l'articolo).


C'è ancora oggi, chi crede che l'operatore bancario o il Consulente Finanziari, sia in possesso d'informazioni che gli permettano di anticipare i movimenti del mercato, e quindi far guadagnare il proprio cliente sempre! Così non è, ma qualora ci fosse questa possibilità, non sarebbe possibile utilizzarla, in quanto illegale, il reato si chiama Insider Trading. E' possibile invece compravendere titoli avendo a disposizione strumenti e informazioni reperibili da tutti gli operatori del mercato.

Il nostro mondo è sempre più liquido, senza punti fermi, siamo sommersi da informazioni in tempo reale, siamo costantemente collegati alla rete, troppe informazioni uguale a nessuna informazione.
Molto spesso la storia di questi anni ha evidenziato che migliaia di persone hanno acquistato, delle proprie banche di riferimento, prodotti che forse non erano quello che si aspettavano fossero, tuttavia fintanto che  ottenevano alti interessi andava tutto bene, non si preoccupavano del rischio e nemmeno di conoscere perché rendevano più di altri titoli. L'avidità in questo caso li ha guidati. 

Che fare allora? La soluzione è conoscere il mercato finanziario e le sue regole. Regole a tutela di quei risparmiatori, e solo di quelli, che comprendono l'importanza della relazione sincera con il proprio interlocutore.

Rifletti!














venerdì 30 giugno 2017

Toh!! il Robo Advisor valorizza il Consulente Finanziario


E’ di grande attualità il dibattito aperto nel settore finanziario sulla possibilità o meno di sostituire l’operatore bancario, o il Consulente Finanziario, con il Robo Advisor nella gestione degli investimenti.
Come sempre ci si divide, tra chi è a favore e chi è contrario a questa tecnologia.  Il partito dei pro Robo Advisor sostiene che questo ridurrà i costi dei servizi. Il partito contro i Robo Advisor sostiene che un algoritmo non può capire e soddisfare le esigenze degli investitori.
L’inevitabile riduzione dei costi per l’investitore/risparmiatore è di fatto contenuto nella MiFID II. La quale è prevalentemente incentrata sulla trasparenza dei costi e sulla riduzione del conflitto d’interesse.

C’è una terza via, che è quella presentata dal Prof. Mario Noera docente di economia degli intermediari finanziari dell’Università Bocconi, nell’intervista rilasciata alla brava Angela Maria Scullica, direttore delle testate economiche del gruppo Le Fonti.  Sostiene Noera  la piattaforma d’intelligenza artificiale, servirà in primis nella gestione dei portafogli e produrrà semmai un impatto sui numeri degli addetti dell’asset management.
Nella visione del Professore il Robo Advisor “servirà” il Consulente Finanziario ma non lo sostituirà.  Diventerà uno strumento che gli permetterà  di liberare del tempo da dedicare all’incontro con il Cliente. Perché il suo ruolo è quello di costruire la relazione  e assisterlo nel tempo.
Mi sento di condividere la posizione di Mario Neora, pur essendo consapevole che il processo tecnologico in atto valorizzerà quei Consulenti Finanziari che adotteranno velocemente il nuovo metodo di lavoro.

Per chi volesse vedere e sentire l’intervista del Prof. Mario Noera trova qui il link :https://youtu.be/BnLCiF4bEB4


Buona visione!! 

giovedì 29 giugno 2017

Un piano statale per riqualificare gli esuberi.



Su Linkedin questo post ha ottenuto 4.134 visualizzazioni in 4 giorni a conferma di quanto sia vissuto drammaticamente il cambiamento in corso nel settore bancario.

Alcuni bancari dovranno sperare che lo Stato intervenga con programmi di riqualificazione nel settore della moda e della meccanica di precisione come sostiene il Prof. Andrea Monticini della Facoltà  di scienze Bancarie e assicurative dell'Universitá Cattolica di Milano.
Mentre coloro che sono già qualificati come gestori della clientela potrebbero sin da subito 
diventare Consulenti Finanziari per le Reti di Consulenza Finanziaria . Certo ci vuole Coraggio

Banche, Monticini: "Serve grande piano statale per riqualificare esuberi"

ADNKronos

Un piano statale di ristrutturazione per le banche italiane, costrette ad affrontare pesanti tagli del personale, e di riqualificazione per il personale in esubero. Un programma che potrebbe coinvolgere fra il 30 e il 40% dell'attuale personale del settore, per aiutarlo a trovare lavoro in settori a più alto valore aggiunto, rendendo al contempo le banche più efficienti. E' la proposta di Andrea Monticini, professore di Econometria alla Facoltà di Scienze bancarie e assicurative dell'Università Cattolica di Milano, contattato dall'Adnkronos.

L'industria bancaria negli ultimi vent'anni si è ristrutturata, "ma relativamente poco rispetto a quanto necessario. Ormai gli istituti hanno bisogno di poche filiali, con l'internet banking", spiega Monticini. Inoltre gli istituti bancari "producono pochi utili, perché hanno una struttura di business non adeguata al tempo e quindi saranno costretti a licenziare".

Per questo "serve un piano di ristrutturazione" per il sistema bancario: "bisogna fare deficit per prendere gli attuali 40-50enni che lavorano in esubero nelle banche e riqualificarli". Soldi pubblici, continua Monticini, "per aiutarli a spostarsi su altri settori a più alto valore aggiunto, come la moda o la meccanica di precisione, e rendere il sistema bancario più efficiente". Altrimenti i piani di uscita predisposti dalle singole banche "rischiano di essere dolorosi" e di lasciare il personale in uscita senza prospettive sicure.

mercoledì 4 gennaio 2017

La MiFID II sarà un vantaggio per i Consulenti Finanziari ?

Come spesso accade gli interventi di Gaetano Megale su temi che riguardano il settore della Consulenza finanziaria sono stimolanti ed è in questo caso fuori degli schemi con una "punta di rottura", mi riferisco all'ultimo articolo, postato su linkedin
qui di seguito il link dell'articolo.


(https://www.linkedin.com/pulse/2018-un-riposizionamento-strategico-del-consulente-gaetano-megale?articleId=6222112273268240385#comments-6222112273268240385&trk=prof-post)

Condivido la prima parte dell'analisi quella riferita al cambiamento che avvenne in UK con l'introduzione della  RDR (Retail Distribution Review). E' plausibile anche l'analisi sulla difficoltà di sopravvivenza per un Consulente Finanziario con portafoglio di 15 Milioni di euro, con molti clienti e poco portafoglio pro capite. 


Tuttavia, l'ultima stesura della MiFID II introduce con chiarezza i tipi di consulenza possibili: a) consulenza su base indipendente; b) consulenza su base non indipendente

Ora, nel dettaglio le differenze tra i due modelli non mi sembrano sostanziali, se non in un punto di cui parleremo in seguito. Tutt'e due "le consulenze" prevedono un'ampia gamma di prodotti e servizi non riferiti prevalentemente alla casa mandante, la c.d. architettura aperta. Inoltre la non indipendente può fornire servizi accessori  come l'asset allocation o qualsiasi altro servizio che vada a beneficio del cliente, e che ne migliori la qualità del servizio. Su questo tipo di consulenza il modello retributivo commissionale dal Consulente sarà simile all'attuale: management fee etc..(Fonte:Commissione Evoluzione della Professione Anasf)

La vera novità della MiFID II è la totale cancellazione del "conflitto d'interesse" e  "dell' opacità dei costi". Il cliente saprà analiticamente i costi dei servizi in piena trasparenza.


Vi è un vero punto dirimente, per la categoria o per il Mario Rossi come lo chiama Megale, è il passaggio generazionale. La categoria tende ad invecchiare velocemente, dai dati di OCF dal 2014 al 2015 gli over 50 sono aumentati del 2,5% mentre gli under 30 solo dello 0,10%.

Quale soluzione adottare? Se fossi un giovane e volessi intraprendere questa attività non troverei situazione migliore, ho davanti  a me la certezza di crescere professionalmente ed economicamente. Potrei guardare al mio futuro con serenità sapendo che i miei competitor inevitabilmente passeranno la mano per raggiunti limiti d'età.

Buon 2017 a tutti!