mercoledì 5 luglio 2017

L'avidità



L'avidità, la paura del futuro, la mancanza di prospettiva, condizionano il risparmiatore nelle scelte dei suoi investimenti. Lo sanno bene gli esperti di marketing, ogni comunicazione pubblicitaria è costruita per emozionarci e condurci all'acquisto.


L'avidità assieme alla presunzione di essere un "figo" (furbo?) per alcuni fa premio su tutto il resto, tra questi ci sono Banchieri, Manager, Dirigenti e risparmiatori. L'avidità sommata alla  mancanza di Educazione Finanziaria, è la conseguenza di scelte molto spesso disastrose. Normalmente sono i più deboli che subiscono l'impoverimento, gli altri, coloro che hanno il potere se la cavano sempre abbastanza bene, vedi quanto scrive il Giornale (qui l'articolo).


C'è ancora oggi, chi crede che l'operatore bancario o il Consulente Finanziari, sia in possesso d'informazioni che gli permettano di anticipare i movimenti del mercato, e quindi far guadagnare il proprio cliente sempre! Così non è, ma qualora ci fosse questa possibilità, non sarebbe possibile utilizzarla, in quanto illegale, il reato si chiama Insider Trading. E' possibile invece compravendere titoli avendo a disposizione strumenti e informazioni reperibili da tutti gli operatori del mercato.

Il nostro mondo è sempre più liquido, senza punti fermi, siamo sommersi da informazioni in tempo reale, siamo costantemente collegati alla rete, troppe informazioni uguale a nessuna informazione.
Molto spesso la storia di questi anni ha evidenziato che migliaia di persone hanno acquistato, delle proprie banche di riferimento, prodotti che forse non erano quello che si aspettavano fossero, tuttavia fintanto che  ottenevano alti interessi andava tutto bene, non si preoccupavano del rischio e nemmeno di conoscere perché rendevano più di altri titoli. L'avidità in questo caso li ha guidati. 

Che fare allora? La soluzione è conoscere il mercato finanziario e le sue regole. Regole a tutela di quei risparmiatori, e solo di quelli, che comprendono l'importanza della relazione sincera con il proprio interlocutore.

Rifletti!














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