venerdì 4 maggio 2018

Pillole di alfabetizzazione finanziaria.



Nell'autunno del 2017, con il patrocinio del Comune di Inzago, che  ringrazio, ho tenuto quattro serate pubbliche sull'educazione finanziaria. Il filo conduttore è stato la relazione tra l'agricoltura e la finanza.
La stretta  connessione tra la semina o la piantumazione di alberi da frutto e il tempo che trascorre per ottenerne i "frutti". Così come in finanza, il  trascorrere del tempo, dal momento dell'investimento al momento della raccolta del risultato, non può essere casuale, deve essere attentamente pianificato. Sappiamo bene, quanto sia importante una corretta pianificazione, un adeguata asset allocation, un'ampia diversificazione e la minima correlazione fra gli strumenti; per ottenere buoni risultati degli investimenti.
L'agricoltura ci viene in aiuto  nel far comprendere come si costruisce un asset allocation congrua e adeguata alle necessità del risparmiatore/investitore.

Vediamo come la durata di un investimento finanziario, somigli sorprendentemente con la durata della germinazione dei cereali, o la fruttificazione degli alberi da frutto.

E' necessario introdurre il nostro interlocutore, con le opportune domande, nel mondo "reale" del coltivatore, che cosa conosce di questa attività e  se sa come si sviluppa.
In seguito possiamo informarlo della tempistica necessaria per ottenere i risultati, facendo i seguenti esempi: la raccolta del grano o frumento avviene dopo 7 mesi dalla semina. La raccolta delle ciliegie avviene non prima dei cinque anni dalla messa in dimora dell'albero, il Melo fruttifica dopo tre anni e il Castagno dopo quindici.
Come si vede, e si comprende bene, per gli alberi da frutto o la semina di cereali, il tempo di produzione del frutto è diversa.

Risulta pertanto chiaro a tutti, seguendo questo criterio, che non è possibile ottenere delle Castagne in un tempo minore da quello dettato dalla natura. Cosi come è altrettanto evidente che se avessi a disposizione solo alberi di castagne potrei morire di fame prima di raccoglierne il  frutto. In questo modo si introduce l'altro criterio: la diversificazione, risulta più facilmente comprensibile, che si debbano avere  alberi/prodotti diversi che ci permettano di avere "frutti"  di specie diverse e sostenibili nel tempo.
La diversità di alberi e sementi a disposizione chiarisce il concetto di diversificazione in sostituzione del solito e abusato paniere di uova.



Buona giornata a tutti!


mercoledì 11 aprile 2018

Elogio breve del consulente finanziario.

Se ne parla spesso della Mifid II come se portasse con sé chissà quali sconvolgimenti. 
In buona sostanza pone in chiaro alcune regole elementari che si possono sintetizzare in: trasparenza sui costi e prodotti adatti alla cultura finanziaria del cliente.

Vorrei ricordare ai più che negli anni '80 gli allora Consulenti Finanziari evidenziavano ai propri clienti i costi, allegando al contratto un documento che dichiarava, sia in termini percentuali che in cifra assoluta,il costo del servizio/prodotto al momento della sottoscrizione.

Come si vede coloro i quali hanno ben operato non si trovano oggi in difficoltà con le regole della "nuova"normativa.

Ora, é politicamente scorretto quello che sto per dire ma tant'è che qualcuno questo lavoro deve pur farlo.

In molti parlano di salvaguardare gli interessi del Cliente/risparmiatore e puntano il dito sui costi dei servizi ritenendoli non adeguati o addirittura troppo costosi. Da anni vedo pubblicate classifiche di prodotti finanziari di lungo periodo valutate sulla durata annuale o triennale. È corretto tutto ciò?
Salvaguardare gli interessi del cliente è fare la gara nell'indicare il prodotto che costa meno oppure informarlo e formarlo concretamente, ognuno nel proprio ambito di competenza?

Attorno al settore della Consulenza Finanziaria si muovono diversi attori : Consulenti Finanziari, Banche e Reti, Sgr, OCF, Consob , Banca d'Italia, giornalisti della carta stampata e della TV. Ognuno di loro ha interesse sul cliente risparmiatore, anzi dirò di più senza di esso nessuno di loro avrebbe ragione d'esistere.

Detto ciò, vorrei sommessamente ricordare, che per quanto riguarda il sistema Banche Reti, il Cliente viene acquisito dal Consulente Finanziario e portato in dote alla Banca Rete. La quale lo remunera con circa 1/3 delle commissioni pagate dal Cliente.
Ora, permettetemi di fare una similitudine con il calcio, forse azzardata, il CF nella sua attività, é come un calciatore che andasse sempre a prendersi la palla nella sua metà campo, sbaragliasse gli avversari (concorrenza, cattive abitudini, preconcetti) arrivasse in area e facesse goal. Quanto sareste disposti a pagare un simile campione?