In buona sostanza pone in chiaro alcune regole elementari che si possono sintetizzare in: trasparenza sui costi e prodotti adatti alla cultura finanziaria del cliente.
Vorrei ricordare ai più che negli anni '80 gli allora Consulenti Finanziari evidenziavano ai propri clienti i costi, allegando al contratto un documento che dichiarava, sia in termini percentuali che in cifra assoluta,il costo del servizio/prodotto al momento della sottoscrizione.
Come si vede coloro i quali hanno ben operato non si trovano oggi in difficoltà con le regole della "nuova"normativa.
Ora, é politicamente scorretto quello che sto per dire ma tant'è che qualcuno questo lavoro deve pur farlo.
In molti parlano di salvaguardare gli interessi del Cliente/risparmiatore e puntano il dito sui costi dei servizi ritenendoli non adeguati o addirittura troppo costosi. Da anni vedo pubblicate classifiche di prodotti finanziari di lungo periodo valutate sulla durata annuale o triennale. È corretto tutto ciò?
Salvaguardare gli interessi del cliente è fare la gara nell'indicare il prodotto che costa meno oppure informarlo e formarlo concretamente, ognuno nel proprio ambito di competenza?
Attorno al settore della Consulenza Finanziaria si muovono diversi attori : Consulenti Finanziari, Banche e Reti, Sgr, OCF, Consob , Banca d'Italia, giornalisti della carta stampata e della TV. Ognuno di loro ha interesse sul cliente risparmiatore, anzi dirò di più senza di esso nessuno di loro avrebbe ragione d'esistere.
Detto ciò, vorrei sommessamente ricordare, che per quanto riguarda il sistema Banche Reti, il Cliente viene acquisito dal Consulente Finanziario e portato in dote alla Banca Rete. La quale lo remunera con circa 1/3 delle commissioni pagate dal Cliente.
Ora, permettetemi di fare una similitudine con il calcio, forse azzardata, il CF nella sua attività, é come un calciatore che andasse sempre a prendersi la palla nella sua metà campo, sbaragliasse gli avversari (concorrenza, cattive abitudini, preconcetti) arrivasse in area e facesse goal. Quanto sareste disposti a pagare un simile campione?
Vorrei ricordare ai più che negli anni '80 gli allora Consulenti Finanziari evidenziavano ai propri clienti i costi, allegando al contratto un documento che dichiarava, sia in termini percentuali che in cifra assoluta,il costo del servizio/prodotto al momento della sottoscrizione.
Come si vede coloro i quali hanno ben operato non si trovano oggi in difficoltà con le regole della "nuova"normativa.
Ora, é politicamente scorretto quello che sto per dire ma tant'è che qualcuno questo lavoro deve pur farlo.
In molti parlano di salvaguardare gli interessi del Cliente/risparmiatore e puntano il dito sui costi dei servizi ritenendoli non adeguati o addirittura troppo costosi. Da anni vedo pubblicate classifiche di prodotti finanziari di lungo periodo valutate sulla durata annuale o triennale. È corretto tutto ciò?
Salvaguardare gli interessi del cliente è fare la gara nell'indicare il prodotto che costa meno oppure informarlo e formarlo concretamente, ognuno nel proprio ambito di competenza?
Attorno al settore della Consulenza Finanziaria si muovono diversi attori : Consulenti Finanziari, Banche e Reti, Sgr, OCF, Consob , Banca d'Italia, giornalisti della carta stampata e della TV. Ognuno di loro ha interesse sul cliente risparmiatore, anzi dirò di più senza di esso nessuno di loro avrebbe ragione d'esistere.
Detto ciò, vorrei sommessamente ricordare, che per quanto riguarda il sistema Banche Reti, il Cliente viene acquisito dal Consulente Finanziario e portato in dote alla Banca Rete. La quale lo remunera con circa 1/3 delle commissioni pagate dal Cliente.
Ora, permettetemi di fare una similitudine con il calcio, forse azzardata, il CF nella sua attività, é come un calciatore che andasse sempre a prendersi la palla nella sua metà campo, sbaragliasse gli avversari (concorrenza, cattive abitudini, preconcetti) arrivasse in area e facesse goal. Quanto sareste disposti a pagare un simile campione?